Francesco Schiavone
Carissimi,
mi
lusinga e mi porta trepidazione la nomina a Presidente del Comitato
Festa Patronale 2012 e, in quanto figlio di questa terra così amata,
ravviso il bisogno di indirizzare queste righe a tutti Voi, miei
concittadini.
Il saluto del Presidente del Comitato, ad inizio del
suo mandato, è ormai un atto consolidato nella tradizione, ma non è per
consuetudine che ho deciso di affidare all’inchiostro alcune mie
riflessioni, quanto per l’esigenza di comunicarVi i miei progetti e
condividere quelle mistiche sensazioni, che da sempre accompagnano e,
fanno da cornice, ai festeggiamenti solenni in onore di Maria SS di
Siponto.
Un ringraziamento, al di là dei formalismi di circostanza, va, senza dubbio, al nostro
Sindaco Angelo Riccardi
e alla giunta comunale, che hanno voluto affidarmi un incarico
prestigioso, ma denso di responsabilità, dimostrando stima e fiducia nei
miei confronti.
Certo il compito è arduo e, non nascondo
le ansie, riguardo all’organizzazione di un evento così sentito e
vissuto da noi sipontini; la fede profonda verso l’amata patrona,
congiunta ad una forte spiritualità, però, mi danno quella giusta spinta
a fare quanto di meglio meriti la nostra Madonna.
Non
posso sottacere l’apprezzabile collaborazione e disponibilità degli
altri membri del comitato: ecco ci sono tutti gli ingredienti giusti per
una buona e sicura riuscita di quanto ci apprestiamo ad organizzare.
Sappiamo
che il culto legato alla Vergine di Siponto, ha origini lontane nel
tempo: testimonianza di una devozione che non conosce tramonto.
La
sfida è difficile e impegnativa e, i tempi che viviamo, sono
all’insegna dei sacrifici giornalieri, ma sento che saranno proprio
queste difficoltà a fornirci l’input necessario per puntare al massimo.
Nell’era
della globalizzazione non possiamo cancellare con un colpo di spugna
la memoria delle nostre tradizioni, non certo lasciate nel dimenticatoio
dai presidenti che mi hanno preceduto e dai rispettivi comitati, cui va
tutta la mia riconoscenza e il mio plauso.
L’esperienza
del passato vive anche nel presente, che non è un momento a sè stante,
quanto un ponte, un anello di congiunzione tra ciò che è stato e ciò che
sarà.
Un saluto particolare desidero indirizzare al nostro beneamato
Arcivescovo Mons. Michele Castoro,
unitamente al capitolo sipontino della nostra ridente cittadina, quali
pilastri e fondamenta dell’aspetto religioso della festa.
Al
di là delle luminarie spettacolari, dei fuochi d’artificio
fantasmagorici e delle novità che ogni anno possono registrarsi, una
festa religiosa è un momento di fede, di colloquio intimo con la Vergine
di Siponto, un processo di purificazione non avulso dai valori della
carità cristiana.
E qui è doveroso che un pensiero vada
agli indigenti, alle persone sole, a chi è l’ultimo di “noi”, il quale
per sentire il clima festevole intorno a sé, va integrato a pieno titolo
nella nostra comunità.
Mi adopererò, pertanto, insieme ai
miei collaboratori, a far sì che anche i “forestieri” possano
apprezzare una manifestazione sì bella, ben organizzata e sobria, scevra
di eccessi ed apparenze futili.
Bando, quindi, alle critiche negative che demoliscono senza costruire e, orgogliosi di poter dire “
A Madonne je a nostre”
all’unisono invochiamo la benedizione della Vergine di Siponto su di
noi, figli bisognosi della sua infinita bontà e misericordia…
In attesa dei festeggiamenti auguro a tutti una serena estate.
Il Presidente
Francesco Schiavone