Le analisi dei
campioni rilevati nell’area ove si svolgono i lavori di demolizione
della torre hanno dato valori nella norma. La ratifica della Conferenza
dei servizi. Il Sindaco Riccardi “Tutto il sistema di prevenzione e di
controllo ha funzionato alla perfezione. Siamo tranquilli”.
Non c’è nessun rilascio di arsenico dai lavori di demolizione della torre di prilling 2 sita nel sito ex Enichem di Macchia. Lo hanno appurato i dati raccolti dalle cinque centraline di rilevamento installate in altrettanti punti del cantiere della Mosmode, l’impresa che sta procedendo allo smantellamento della torre ultima testimonianza dello stabilimento chimico Enichem dismesso una quindicina di anni orsono. I campioni raccolti sono stati esaminati separatamente dai laboratori di ARPA Puglia, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, di Syndial, l’azienda del gruppo Eni proprietaria dei suoli interessati ai lavori di bonifica, e della stessa impresa Mosmode. I risultati sono stati esaminati dalla Conferenza dei servizi composta oltre che dai sopra citati organismi, da ARPA Foggia, dai Comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, la Provincia di Foggia, dalla ASL di Foggia, SPESAL/ASL di Foggia, riunitasi presso il Municipio di Manfredonia.
Dall’esame comparato degli esiti delle analisi dei vari laboratori interessati, i rappresentati degli Enti cui innanzi hanno preso atto che non si evidenziano concentrazioni di arsenico di valore apprezzabile, in ogni caso rientranti nella norma.
I lavori di demolizione della torre attraverso il metodo dello sgretolamento con apposite “pinze” meccaniche, proseguiranno sino al completamento dell’operazione sia pure con i particolari accorgimenti prescritti dalla Conferenza dei servizi nelle precedenti due riunioni.
Non si può dire che il pericolo è cessato perché un pericolo di contaminazione da arsenico non c’è mai stato. Rimane pertanto il punto interrogativo su quei rilevamenti riscontrati dalla stazione fissa di monitoraggio dell’aria sita un paio di chilometri fuori del perimetro del sito industriale di Macchia, intorno al 24 aprile scorso che davano “concentrazioni superiori ai valori abitualmente riscontrati”. Valori oltre la norma che avevano fatto scattare l’allarme del Dipartimento Provinciale di Foggia di ARPA Puglia con conseguente fermata dei lavori di smantellamento della torre.
Un provvedimento che ha indotto il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, a convocare la Conferenza dei servizi degli organismi preposti alla protezione ambientale per gli opportuni interventi di controllo a salvaguardia della sicurezza della popolazione. Fu immediatamente attivata la complessa macchina per monitorare più capillarmente l’aria e dunque verificare l’evolvere della situazione. Che, come detto, ha avuto esiti positivi.
“Meglio così”, ha commentato Riccardi. “Abbiamo sperimentato che gli organismi di controllo, di prevenzione e di emergenza, funzionano e vegliano sulla sicurezza e la salute pubblica”.
Rimane il mistero di quei picchi di arsenico volati nell’aria e dei quali non è stata trovata una spiegazione. E’ stato escluso che l’arsenico potesse uscire dalla torre di prilling data anche la posizione sopravento della centralina di rilevamento. L’ipotesi avanzata indica i concimi usati in agricoltura portati via dal vento in quei giorni alquanto forte.
Ufficio Stampa e Comunicazione - Comune di Manfredonia (FG)
Non c’è nessun rilascio di arsenico dai lavori di demolizione della torre di prilling 2 sita nel sito ex Enichem di Macchia. Lo hanno appurato i dati raccolti dalle cinque centraline di rilevamento installate in altrettanti punti del cantiere della Mosmode, l’impresa che sta procedendo allo smantellamento della torre ultima testimonianza dello stabilimento chimico Enichem dismesso una quindicina di anni orsono. I campioni raccolti sono stati esaminati separatamente dai laboratori di ARPA Puglia, l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e la Protezione dell’Ambiente, di Syndial, l’azienda del gruppo Eni proprietaria dei suoli interessati ai lavori di bonifica, e della stessa impresa Mosmode. I risultati sono stati esaminati dalla Conferenza dei servizi composta oltre che dai sopra citati organismi, da ARPA Foggia, dai Comuni di Manfredonia, Monte Sant’Angelo, la Provincia di Foggia, dalla ASL di Foggia, SPESAL/ASL di Foggia, riunitasi presso il Municipio di Manfredonia.
Dall’esame comparato degli esiti delle analisi dei vari laboratori interessati, i rappresentati degli Enti cui innanzi hanno preso atto che non si evidenziano concentrazioni di arsenico di valore apprezzabile, in ogni caso rientranti nella norma.
I lavori di demolizione della torre attraverso il metodo dello sgretolamento con apposite “pinze” meccaniche, proseguiranno sino al completamento dell’operazione sia pure con i particolari accorgimenti prescritti dalla Conferenza dei servizi nelle precedenti due riunioni.
Non si può dire che il pericolo è cessato perché un pericolo di contaminazione da arsenico non c’è mai stato. Rimane pertanto il punto interrogativo su quei rilevamenti riscontrati dalla stazione fissa di monitoraggio dell’aria sita un paio di chilometri fuori del perimetro del sito industriale di Macchia, intorno al 24 aprile scorso che davano “concentrazioni superiori ai valori abitualmente riscontrati”. Valori oltre la norma che avevano fatto scattare l’allarme del Dipartimento Provinciale di Foggia di ARPA Puglia con conseguente fermata dei lavori di smantellamento della torre.
Un provvedimento che ha indotto il Sindaco di Manfredonia, Angelo Riccardi, a convocare la Conferenza dei servizi degli organismi preposti alla protezione ambientale per gli opportuni interventi di controllo a salvaguardia della sicurezza della popolazione. Fu immediatamente attivata la complessa macchina per monitorare più capillarmente l’aria e dunque verificare l’evolvere della situazione. Che, come detto, ha avuto esiti positivi.
“Meglio così”, ha commentato Riccardi. “Abbiamo sperimentato che gli organismi di controllo, di prevenzione e di emergenza, funzionano e vegliano sulla sicurezza e la salute pubblica”.
Rimane il mistero di quei picchi di arsenico volati nell’aria e dei quali non è stata trovata una spiegazione. E’ stato escluso che l’arsenico potesse uscire dalla torre di prilling data anche la posizione sopravento della centralina di rilevamento. L’ipotesi avanzata indica i concimi usati in agricoltura portati via dal vento in quei giorni alquanto forte.
Ufficio Stampa e Comunicazione - Comune di Manfredonia (FG)
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