giovedì 30 aprile 2009

ENEM A.S.1950-'51...



E.N.E.M. - Ente Nazionale per l'Educazione Marittima
Scuola di Avviamento Professionale tipo Marinaro
Anno scolastico 1950-51

Tutte le Classi riunite, sia quelle della sezione Motoristi navali, sia quelle della sezione Padroni Marittimi.

Ricordo i nomi di alcuni insegnanti:
dott.Mario Sabino, Direttore (diritto marittimo)
don Antonio Di Lauro (religione)
Avv.Mondelli (italiano, storia, geografia)
Padre Fulvio (inglese)
dott. Impagnatiello (fisica)
dott. Amicarelli (arte navale)
prof.Guerra (officina)

Rammento anche altri compagni: Di Tullio, Gatta, Troiano, Sapone, Racioppa Francesco, Ciociola Francesco, Talamo Luigi, Dell'Olio Giuseppe, Castriotta, Tomaiuolo, Grieco, Cainazzo, Mastropasqua Francesco, Renato Giovanni, ecc.

Siamo qui riuniti oltre cento allievi!

Chi si riconosce? Mostrate la foto ai vostri papà che sono andati alle 'scuole marittime'....rispondete segnalando la posizione.

Io sono il quinto da destra, accoccolato tra quello che regge la bandierina e Racioppa Francesco, mio cugino.
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Tonino Racioppa

martedì 21 aprile 2009

20 dicembre 1958


Il Sestetto, alle prime armi, nel 1958 si esibisce all'Hotel Daniele.

Da sinistra a destra:
Tonino Clemente - chitarra
Nino Tomaiuolo - batteria
Tonino Starace - sax in Mib
Tonino Racioppa - contrabbasso
Paolo Basta - fisarmonica
Nardino Clemente - tromba in Sib.(non vedente).

Osservare gli spettatori, non invitati alla festa, che occhieggiavano da dietro la vetrata e ascoltano la nostra musica!

Da notare che il chitarrista, per potenziare la sua chitarra acustica, ha costruito con le sua mani sia il mobiletto (essendo Tonino falegname), e sia l'amplificatore a valvole (perché studiava Radiotecnica per corrispondenza con la Scuola Radio Elettra di Torino).

Non c'erano soldi per comprare gli amplificatori 50 anni fa!


Tonino Racioppa

domenica 12 aprile 2009

Buona Pasqua 2009 !


Che questa Santa Pasqua segnata dal dolore per il nostro paese colpito dal terribile terremoto dell'Abruzzo, possa farci comprendere i veri valori della vita e portare gioia e serenità a tutti.
Redazione TuttoManfredonia

venerdì 10 aprile 2009

Bare bianche, lacrime e dolore. L'addio alle vittime del terremoto.

Ultimo bilancio: 289 vittime. Le scosse sono state 806. Quarantamila senzatetto.
OGGI 10 APRILE 2009 LUTTO NAZIONALE.
L'Aquila, tantissima gente ai funerali, nel piazzale 205 feretri.
Berlusconi lo segue commosso tra la gente.
Il messaggio del Papa: "Tragedia immane"
L'AQUILA - Quando mancano ancora due ore all'inizio dei funerali delle vittime del sisma che ha colpito l'Abruzzo, in tanti già affollano il cortile della caserma della Guardia di Finanza di Coppito. Una lunga fila di macchine è incolonnata sulle strade che portano alla caserma. Alla fine il grande spiazzo si riempirà completamente. Di gente e di dolore. Nel mezzo ci sono 205 bare allineate. Alcune sono bianche. Coperte di peluche e orsacchiotti. Quella di Antonio Iovan, la vittima più piccola del terremoto, è lunga poco meno di mezzo metro. Antonio è morto prima di compiere tre mesi e la piccola cassa che lo contiene è sopra quella della mamma Darinca. Sono funerali di Stato quelli di oggi. Funerali di una tragedia che ha segnato l'intero Paese. E che ha aperto gravi interrogativi sulle responsabilità. Alla spicciolata arrivano le autorità. Il presidente Napolitano, i presidenti di Camera e Senato, Fini e Schifani, il ministro dell'Interno Maroni e il sottosegretario Letta, il segretario del Pd Dario Franceschini, l'ex presidente Ciampi. Arriva anche Berlusconi che punta verso i familiari delle vittime. E' commosso, stringe mani e abbraccia. Si siede tra i parenti, una strana smorfia di dolore, quasi d'incredulità, sul volto. Le mani intrecciate che, in certi momenti oscillano dall'alto al basso, come a porre una domanda senza risposta. Più tardi, verso la fine delle esequie, raggiungerà i posti riservati alle autorità. Si comincia con il messaggio del Papa letto dal suo segretario personale, monsignor George Gaenswein. Benedetto XVI definisce il terremoto "un'immane tragedia" ma chiede che si "continui a sperare senza cedere allo sconforto". In attesa di una sua visita in Abruzzo il Santo Padre dice di "condividere l'angoscia" e chiede a tutti "il coraggio di continuare a sperare senza cedere allo sconforto". Assicurando che la Chiesa "farà la propria parte", adesso che è il momento "dell'impegno in sintonia con gli organismi dello Stato".
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Poi tocca al cardinal Bertone invitare alla speranza: "Sotto le macerie dell'Abruzzo la c'è la voglia di ripartire, di tornare a sognare". E nelle parole del prelato si fa strada il ricordo di Marco Cavagna, il pompiere morto per infarto mentre cercava di aiutare le vittime. La commozione è palpabile. Le lacrime rigano i volti. Anche quelli dei rugbisti della squadra dell'Aquila. Sotto le macerie ha perso la vita uno di loro, Lorenzo Sebastiani, il pilone della squadra. Sulla bara qualcuno ha steso la maglia della Nazionale. Dolore e ancora dolore. C'è chi non regge e viene colto da malore. Chi si aggrappa ai volontari della protezione civile cercando conforto. Bertone e il vescovo dell'Aquila, monsignor Giuseppe Molinari, benedicono le bare. Le note del Miserere rompono il silenzio. E' un dolore che unisce quello di oggi. Cristiani e mussulmani sono morti sono le macerie. Lo dice anche l'imam che legge un messaggio che parla di fratellanza tra le genti. Alcuni parenti passano davanti alle sedie delle autorità, quasi per ringraziare. C'è una signora con un golf grigio e un grosso cerotto sull'orecchio che vuole stringere la mano a tutti: presidenti, premier, ministri. Lo fa con paziente insistenza e, a uno a uno, Napolitano, Berlusconi, Ciampi, Letta, Fini, Schifani, si alzano e l'abbracciano. E' un gesto come di coinvolgimento; contiene una richiesta d'impegno preso personalmente tra la signora col golf grigio e le autorità in grisaglia. All'esterno una fila interminabile di carri funebri attende la fine dei funerali. La maggior parte della bare saranno sepolte nel cimitero dell'Aquila. Fuori i volontari non si fermano. Continuano a scavare tra le macerie. Nonostante le scosse non smettano di far tremare la terra.

martedì 7 aprile 2009

ROSANNA LA TORRE, Manfredoniana estratta viva dalle macerie dopo 15 ore !

IERI LA SCOSSA CHE HA DISTRUTTO L'AQUILA E DINTORNI, QUETA SERA NUOVO SISMA. L'ITALIA PIANGE 229 FIGLI, IL NUMERO SEMBRA DOVRA' ANCORA AUMENTARE


SI AGGRAVA IL BILANCIO DELLE VITTIME: i morti sono 229
Un'altra violenta scossa in Abruzzo
Avvertita anche a Roma. Ora il dramma degli sfollati. Chiodi: «25mila senza casa». Ricerche concluse a Onna
L'AQUILA - Un'altra violenta scossa durata almeno 20 secondi ha scosso martedì, alle 19.42, L'Aquila e tutto l'Abruzzo. E' stata avvertita oltre che in tutto l'Abruzzo anche nel Frusinate (in particolare a Roma), nel Lazio e nelle Marche. La Protezione civile ha precisato che la scossa sismica è stata di magnitudo 5.3 e l'epicentro è stato localizzato nella zona compresa tra San Panfilo d'Ocre, Fossa, S. Eusanio e Forcenese. Ci sono stati nuovi crolli di edifici a L'Aquila, tra cui la cupola della basilica in piazza Duomo, e in diversi paesi del circondario, in particolare nelle frazioni di Picenze, Petogna e Villa di Barisciano. Nuovi crolli anche a Onna. «Sono venuti giù altri edifici - spiegano i vigili del fuoco -. Le nostre squadre stanno cercando di recuperare alcune masserizie, ma ci siamo allontanati subito e anche noi siamo in zona sicurezza».

LE VITTIME SONO 228 - Il bilancio delle vittime è arrivato a 228, dopo il sisma che ha devastato l'Abruzzo nella notte tra domenica e lunedì. I corpi sono allineati nell'hangar della scuola sottufficiali della Guardia di finanza, dove è allestito l'obitorio. Quindici morti non sono stati ancora identificati. Vista la situazione di alcuni feriti il bilancio potrebbe ancora aumentare. Gli sfollati sono oltre 17mila: 10mila a L'Aquila e 7.120 nella provincia. Secondo quanto riferito dal premier Silvio Berlusconi, sono 150 le persone estratte vive dalle macerie. I feriti sono poco più di mille: 500 sono in ospedale e di questi un centinaio in condizioni difficili. Entro martedì sera - promette il premier - «saranno ultimate 20 tendopoli con 16 cucine da campo che potranno ospitare 14.500 persone». Tra i feriti è in fin di vita una studentessa di Campobasso, che si era lanciata dal balcone della sua casa dell’Aquila durante il sisma. La ragazza avrebbe agito così in preda al panico. Alla scena hanno assistito anche alcuni vicini di casa che poi hanno riferito l’accaduto alle forze dell’ordine. Sul caso è stata aperta una inchiesta. Repliche di forte intensità come quelle che sono avvenute nella serata potrebbero «far sperare che non ci possano essere scosse più forti rispetto alla prima», ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi.

CHIODI: «25MILA SENZA CASA» - In serata a Palazzo Chigi c'è stata una conferenza straordinaria tra governo, regioni ed enti locali per fare il punto. Il presidente abruzzese Gianni Chiodi ha ringraziato tutti per il lavoro svolto. «Avremo 25mila persone che non potranno rientrare a casa, un evento senza precedenti - ha detto Chiodi -. Ma gli abruzzesi sono persone forti, più forti del terremoto. Se continueranno gli sforzi comuni tutti gli italiani dimostreranno di essere più forti del terremoto».

NUOVE SCOSSE - La terra non sembra dare requie a vittime e soccorritori: una nuova forte scossa di terremoto di magnitudo 4.4 della scala di Richter era già stata registrata intorno alle 11.28 di martedì a L'Aquila. Dagli edifici già lesionati si sono staccati calcinacci provocando ulteriore panico nella popolazione. Molti si sono allontanati dalle vicinanze dei palazzi velocemente, temendo crolli che potessero investirli. La scossa è stata sentita anche a Roma. Proprio quest'ultima scossa ha provocato il crollo di due edifici a Pettino, vicino alla scuola della Guardia di finanza, sede del centro di coordinamento soccorsi per l’emergenza. Non risulta che vi fossero persone nelle due palazzine crollate.
CORSA CONTRO IL TEMPO - Per gli uomini dei soccorsi è ancora una volta una corsa contro il tempo: con il passare delle ore si affievolisce la speranza di trovare qualcuno ancora in vita sotto le macerie. Finora oltre 150 persone sono state estratte vive. Si è scavato per tutta la notte sia all'Aquila che nei comuni limitrofi; operazioni mai interrotte nonostante le decine di scosse che si sono succedute, la più violenta alle 1,15 con una magnitudo di 4,8 della scala Richter. All'Aquila, alle 2, dopo 23 ore dal sisma, è stata tirata fuori viva dalle macerie Marta, una studentessa di 24 anni della provincia di Teramo. La giovane, estratta dagli speleologi del soccorso alpino, deve la vita a un colpo di fortuna: era a letto quando il palazzo di quattro piani dove viveva si è sbriciolato e le travi di cemento armato cadute si sono fermate a pochi centimetri dal suo corpo.

CASA DELLO STUDENTE - Sono stati invece trovati morti i quattro giovani italiani sepolti sotto le rovine della Casa dello studente. Il cadavere dello studente greco Basilio Koufolias è stato estratto da un'altra palazzina in mattinata: altri tre studenti greci (tra cui la sorella della vittima) sono rimasti feriti leggermente. Per recuperare i corpi dei giovani che sono ancora all'interno, la Casa dello studente deve essere definitivamente demolita. I vigili del fuoco operano con un braccio-gru per rimuovere balconi e cornicioni sulla sommità del palazzo prima di procedere alla distruzione vera e propria.
ONNA, RICERCHE CONCLUSE - A Onna, il paese «scomparso» a meno di dieci chilometri da L'Aquila, le ricerche dei superstiti si sono concluse. Martedì mattina sono stati estratti gli ultimi due corpi; altre due persone che lunedì sera risultavano disperse avevano lasciato il paese senza darne informazione. Il bilancio definitivo è di 40 morti, su una popolazione di 350 persone, anche se erano molti meno coloro che effettivamente vivevano nel paesino. I vigili del fuoco sono ora impegnati nella rimozione dei detriti e nella messa in sicurezza degli edifici, dove si verificano ancora crolli a ogni scossa. È da capire l'entità dei danni. Secondo le prime stime, praticamente la totalità delle case è inagibile: il 60-70% sono completamente crollate, le altre hanno profonde lesioni.
LA NOTTE DEGLI SFOLLATI - Nella tendopoli la notte è trascorsa al freddo e in molti hanno preferito dormire in auto, mentre sono proseguiti i trasferimenti verso gli alberghi della costa. Molte persone che hanno perso la casa hanno trovato ricovero chi in auto, chi sotto l'unica tensostruttura montata, creandosi un giaciglio con guanciali e coperte fra le panche e i tavolini. Sono 250 i posti in tenda messi a disposizione nel campo sportivo di Paganica. Non sufficienti per ospitare tutti gli sfollati di un paese dove metà degli abitanti hanno perso la casa. Per la prima notte è stata data la preferenza ai bambini e agli anziani, mentre gli altri sono rimasti a dormire in macchina o sui pullman dell'Azienda regionale dei trasporti. Nella notte sono poi arrivati altri tir con tende fornite dalla Protezione civile, destinate a questo e ad altri campi. Con la collaborazione dell'Associazione nazionale alpini lunedì sera sono stati serviti 1.400 pasti. Martedì arrivano altre 3mila tende per gli sfollati di L’Aquila e «c’è sempre la possibilità di trasferirsi lungo la costa, dove sono stati requisiti 5mila posti letto» in hotel, ha confermato il sindaco del capoluogo abruzzese, manifestando la speranza che si possa «assicurare ai cittadini una notte migliore di quella appena trascorsa. Molti cittadini hanno dormito in automobile e solo in parte nelle tende già allestite», ha infatti precisato Cialente: anche lui ha dormito in macchina.
IN 5.100 AL LAVORO - La Protezione civile fa sapere che sono 5.100 le persone impegnate nel soccorso e assistenza alla popolazione, oltre al personale del dipartimento e ai volontari arrivati da numerose regioni, vigili del fuoco, Croce rossa, soccorso alpino e forze dell'ordine. Si aggiungono oltre 1.300 militari, 300 dei quali di supporto non sul campo (per esempio quelli addetti alle rilevazioni meteo). Proprio tra i soccorritori va segnalata una vittima: Marco Cavagna, un vigile del fuoco morto nella notte a L’Aquila durante le operazioni di soccorso per infarto o aneurisma cerebrale. Il ministro dell'Interno Maroni ha attivato la procedura per conferirgli la medaglia d'oro al merito civile, quale «riconoscimento per l'estremo spirito di abnegazione dimostrato nell'adempimento del proprio dovere». Cavagna, 51 anni, era caposquadra esperto ed era arrivato dal comando provinciale di Bergamo.

APERTA UN'INCHIESTA - La Procura dell'Aquila ha aperto un'inchiesta contro ignoti per accertare eventuali responsabilità nei crolli dovuti al terremoto. L'ipotesi di reato è disastro colposo, per il momento non ci sono indagati. Si potrebbe ipotizzare anche il reato di omicidio colposo plurimo. «Se dovessero emergere responsabilità andremo avanti», ha detto il procuratore Alfredo Rossini. Martedì alcuni magistrati della Procura si sono incontrati per uno «scambio di vedute» sulle segnalazioni ricevute direttamente o indirettamente circa presunte disfunzioni o negligenze.

SOSPESE TASSE LOCALI E NAZIONALI - Sono tutti sospesi i pagamenti di tasse locali e nazionali per i Comuni coinvolti dal sisma: lo ha detto il direttore dell'Agenzia delle Entrate Attilio Befera, spiegando che sono chiusi tutti gli uffici pubblici, e quindi anche quelli delle Entrate e di Equitalia. La sospensione, ha aggiunto, sarà formalizzata a breve dal Consiglio dei Ministri, come annunciato dal premier Berlusconi. «Ci sarà un decreto ministeriale - dice Befera - e saranno sospesi tutti i pagamenti di imposte nazionali e locali per la provincia di L'Aquila e per tutti i Comuni che hanno subìto danni dal sisma. Attualmente sono chiusi tutti gli uffici pubblici e quindi, comunque, nessun pagamento è possibile e nessuna azione sarà fatta da parte di nessuno. Poi faremo il decreto per sospendere ogni pagamento finché un successivo provvedimento non riaprirà i termini. Ora i cittadini stiano tranquilli».
UFFICI POSTALI MOBILI - Da mercoledì diventano operativi nelle vicinanze delle tendopoli i 10 uffici postali mobili inviati all'Aquila e negli altri centri colpiti. Lo scopo è garantire i servizi postali laddove gli uffici sono stati chiusi per le lesioni agli edifici. Le Poste hanno inviato in zona 5 Tir con migliaia di tende per i senzatetto. Sul posto opera un pool di 20 esperti a disposizione della Protezione civile e delle comunità colpite dal terremoto. Inoltre ha aperto il conto corrente postale n. 10 40 0000 per la raccolta di fondi e messo a disposizione il numero di solidarietà 377.20.48580 per le donazioni.

07 aprile 2009

fonte: www.repubblica.it

mercoledì 1 aprile 2009

Buon Compleanno Tutto Manfredonia ! 3 anni !!!


Nasceva proprio tre anni fà questo Blog, era il 30 marzo 2006, da un idea di Marcello Castigliego e Gianpiero Santoro.

3 anni 215 post e oltre 320 fotografie della nostra bellissima città di Manfredonia.

Il Blog si è distinto dagli altri per la sezione Foto d'Epoca con circa 57 fotografie della Manfredonia che fu !

Un grazie di cuore a Tonino Racioppa per la sua costante collaborazione con l'invio di diverse fotografie della vita dei sipontini di qualche anno fà !

Un grazie doveroso va a chi ci ha visitato e ci visita e specialmente a chi lascia commenti nei nostri Post.

UN GRAZIE A TUTTI !!!