domenica 18 febbraio 2007

Manfredonia-Taranto 0-0 -Un giusto pareggio-

Foto di Marcello Castigliego

Tanta voglia di vincere da entrambe le parti.
Questo il tratto distintivo di Taranto e Manfredonia che nel derby del Miramare, anticipato a oggi per la concomitanza del carnevale dauno, si sono date battaglia fino all’ultimo secondo, senza però mai trovare la via della rete.
Primo tempo di marca ionica con almeno tre ghiotte occasioni a favore del Taranto che non è andato in gol solo per la bravura di Marconato, impeccabile soprattutto al 28’ quando è volato a deviare un calcio di punizione al veleno di De Florio. Nella ripresa, invece, è il Manfredonia a tenere il campo molto bene e a creare scompiglio nella retroguardia rossoblu. D’Arrigo, senza gli squalificati Calabro, De Giosa e Pederzoli, attua una vera e propria rivoluzione in difesa, spostando al centro Di Simone e inserendo dal primo minuto Pierotti sulla corsia di sinistra e nel finale di frazione deve rinunciare anche a Giovannini per infortunio: al suo posto il giovane slovacco Bortel, autore di una prova maiuscola. Problemi di abbondanza per Papagni che per scelta tattica lascia fuori Cammarata, optando per il tandem offensivo Ambrosi-De Florio. Il Taranto più tecnico, il Manfredonia più grintoso: una lettura scontata per i primi minuti di gara, che trascorrono con una mezza girata di De Florio (13’), deviata in angolo dall’estremo garganico, con una staffilata di Monticciolo (22’) ancora una volta ben neutralizzata dall’ex portiere dell’Arezzo e con una mezza rovesciata al volo del guizzante Sansovini (26’) finita alta sulla traversa.
Nel secondo tempo il Taranto rallenta la manovra e consente ai padroni di casa di avvicinarsi di più verso la porta di Barasso che al 13’ è bravo a bloccare sulla linea un insidioso colpo di testa di Sansovini il quale al 24’ mette fuori a porta praticamente vuota un tiro cross di Alteri. Alla fine lo 0-0 accontenta tutti.
Valerio Serlenga fonte:Teleradioerre.it

martedì 13 febbraio 2007

I DELFINI -Veglione Carnevale 1965-

I DELFINI Foto Gentilmente Concessa dal sig.Tonino Racioppa

Carnevale 1965

Veglione organizzato nei locali dove poco dopo si insidierà la "Cassa di Risparmio" in Corso Roma, all'incrocio con Via San Francesco.

Da sinistra: RAFFIELINO DE FILIPPO - fisarmonica;
TONINO RACIOPPA - contrabbasso;
NICOLA TOMAIUOLO -percussioni;
LUCIANO GATTA - voce, ai suoi esordi artistici;
TONINO STARACE - sax tenore Sib e sax soprano Mib;
TONIO LEONE - chitarra elettrica: quest'ultimo è poi diventato Avvocato penalista, attualmente é Senatore della Repubblica.


lunedì 12 febbraio 2007

Teramo-Manfredonia 2-3 -Terza Vittoria consecutiva dei Sipontini ora a +4 dai play-out.

Walter Piccioni autore della rete della Vittoria

Il Teramo perde l’imbattibilità interna ad opera di un Manfredonia determinato e mai domo. In vantaggio di due reti dopo neppure mezzora, i sipontini si sono lasciati raggiungere. Ma la squadra di D’Arrigo ha cercato fino alla fine la vittoria, con le due squadre ridotte in nove per una doppia espulsione da ambo le parti. I tre punti sono arrivati, in pieno recupero, grazie a una rete dell’ex Piccioni. Il Manfredonia, uscito rivoluzionato nei ranghi dal mercato invernale, è apparso squadra ben diversa dalla timida compagine che nel girone d’andata non riusciva a combinarne una buona in trasferta. L’innesto di Alteri e Sansovini, nel reparto avanzato, si è mostrato determinante. Il Teramo, nonostante il cambio di panchina, continua a navigare a vista. Oggi era riuscito ad agguantare il pareggio grazie al bravo Margarita, ma poi ha sciupato tutto. Rimasto in nove, per la doppia espulsione di Favasuli e Niscemi, ha pensato addirittura di poter vincere contando sul fatto che anche il Manfredonia aveva perso due elementi (Pederzoli e Calabro, anche loro entrambi espulsi). Ma è stato punito dal gol dell’ex Piccioni. Ora la classifica si è fatta davvero preoccupante. La zona play out è a soli due punti. E il presidente Malavolta non sa piu’ che pesci prendere. Dopo nemmeno mezzora il Teramo è sotto di due reti. Al 20’ Alteri batte Paoloni con un preciso colpo di testa che si infila all’angolo destro della porta teramana. La botta per i biancorossi, che vedono spalancarsi il baratro dei play out, è di quelle che lasciano il segno. Infatti non passano otto minuti che gli ospitati raddoppiano. Paoloni compie un autentico miracolo su Alteri ma la sfera termina sui piedi del liberissimo Sansovini che la mette dentro con irrisoria facilità. Al 42’ il Teramo riapre i giochi. L’arbitro Pecorelli assegna ai biancorossi un calcio di rigore per un fallo in area di Calabro ai danni di Turienzo. Sul dischetto si porta il capitano Favasuli che, dopo due tentativi, dimezza lo svantaggio. Al termine della prima parte doppia espulsione per lo stesso Favasuli e per il pugliese Pederzoli. Nella ripresa il Teramo spreca in apertura, con Turienzo, la piu’ facile delle occasioni per pareggiare. Ma al 19’ il giovane Margarita infila Marconato direttamente su calcio di punizione e agguanta un pareggio apparso fino a quel momento insperato. Il Teramo tenta di agguantare addirittura la vittoria. Le due squadre ora sono in nove: vengono infatti espulsi prima Niscemi per il Teramo (al 26') e poi Calabro, per il Manfredonia, solo quattro minuti dopo. Al 47’, da calcio d’angolo, arriva il patatrac. E' l’ex Piccioni a segnare la rete che regala agli ospiti tre punti esterni che li premiano in modo forse eccessivo rispetto ai suoi meriti, ma che non ha rubato nulla per la grande determinazione mostrata durante tutto il corso della gara. Ora, per il club abruzzese, la zona play out è a soli due punti. E il Teramo trema.

IL TABELLINO DELLA GARA

TERAMO: Paoloni, Maury, Filippi, Criaco, Migliaccio, Bonò (18' st Capodaglio), Margarita, Catalano, Turienzo (39' st Thiago Grizolli), Levacovich (13' st Niscemi), Favasuli. A disp. Scarabattola, Cascone, Radi, Andreulli; All. Fiorucci

MANFREDONIA: Marconato, Calabro, Di Simone, Pederzoli, De Giosia, Giovannini, Vanin, Marino (29' Bonvissuto), Alteri (24' De Santis), Piccioni, Sansovini (32' Citro). A disp. Sassanelli, Pierotti, Romito, Giglio; All. D'Arrigo

Arbitro: Pecorelli di Arezzo. Reti: 20’ Alteri (M), 28’ Sansovini (M), 42’ rig Favasuli (T), 19’st Margarita (T), 47’ st Piccioni (M) Note: Giornata fredda e grigia. Terreno in discrete condizioni. Spettatori circa 1500. Espulsi: Favasuli (T), Niscemi (T), Pederzoli (M) e Calabro (M)

fonte: CalcioPress.net

mercoledì 7 febbraio 2007

SAN LORENZO MAJORANO PATRONO DI MANFREDONIA

Foto Marcello Castigliego (2005)

Ricorre oggi sette Febbraio, la festività di San Lorenzo Majorano, patrono di Manfredonia.Una ricorrenza poco sentita tra la popolazione – La chiesa gli dedica funzioni solenni e il Comitato festa patronale un arco luminoso e fuochi d’artificio.

La Chiesa sipontina festeggia oggi 7 febbraio "San Lorenzo Majorano" (488 – 545), patrono di Manfredonia nonchè dell’arcidiocesi che oggi porta il nome di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
Benchè abbia una tale importante collocazione nella sfera della chiesa sipontina, il culto di San Lorenzo non trova corrispondenza nella considerazione dei manfredoniani. Probabilmente a ragione della sua ormai lontana presenza sulla cattedra della chiesa di Siponto: nientemeno che agli albori del cristianesimo. È ricordato come il vescovo venuto dall’oriente, da Costantinopoli, per espressa richiesta del popolo sipontino che non riusciva a superare un momento storico alquanto delicato. Il giovane Lorenzo Majorano, decimo vescovo sipontino, si segnalò per la sua illuminata opera pastorale e politica. Tra le sue grandi intuizioni, l’istituzione del culto di San Michele dopo le apparizioni dell’Arcangelo in una grotta del Gargano intorno alla quale nacque e si sviluppò Monte Sant’Angelo. Quella grotta è divenuta nei secoli un insigne santuario dal quale si sono dispiegati nuovi orizzonti del cristianesimo tanto da essere definita la Montagna sacra. Di qui la sua consacrazione a patrono dell’arcidiocesi.
San Lorenzo Majorano è peraltro uno dei tre patroni che annovera Manfredonia. A San Lorenzo, patrono "storico" della città, seguì nella venerazione popolare, San Filippo Neri elevato a patrono di Manfredonia da una espressa bolla papale. Di San Filippo non rimane che una statua di carta pesta collocata in una nicchia della cattedrale entrando sulla destra, finita in pressoché generale oblio. Ai due emeriti santi e patroni della città, è succeduta Maria Santissima di Siponto, eletta patrona per devozione popolare. È la protettrice riconosciuta e venerata con una fede totale e senza riserve. La processione della sua icona che si tiene durante i solenni festeggiamenti a lei dedicati a fine agosto, è, per il percorso che tocca tutto l’abitato e per la massiccia partecipazione di popolo, tra le manifestazioni più spettacolari e commoventi.
La festa destinata al compatrono San Lorenzo è alquanto modesta e del tutto simbolica, ridotta ad una breve processione della statua del santo seguita da uno sparuto nugolo di fedeli.
Sono un paio di anni che il Comitato Festa patronale (si istituisce ogni anno per predisporre le manifestazioni civili della Festa grande della Madonna di Siponto), presieduto da Franco Catriotta ha pensato di evidenziare la ricorrenza facendo istallare un arco luminoso dinanzi alla cattedrale, partecipando ufficialmente alla processione che si tiene alle dodici di mercoledì e infine accendendo alla sera, ore 20, un fuoco pirotecnico presso la spiaggia Diomede
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Ufficio Stampa e Comunicazione Comune di Manfredonia