Il saluto del Presidente del Comitato, ad inizio del suo mandato, è ormai un atto consolidato nella tradizione, ma non è per consuetudine che ho deciso di affidare all’inchiostro alcune mie riflessioni, quanto per l’esigenza di comunicarVi i miei progetti e condividere quelle mistiche sensazioni, che da sempre accompagnano e, fanno da cornice, ai festeggiamenti solenni in onore di Maria SS di Siponto.
Un ringraziamento, al di là dei formalismi di circostanza, va, senza dubbio, al nostro Sindaco Angelo Riccardi e alla giunta comunale, che hanno voluto affidarmi un incarico prestigioso, ma denso di responsabilità, dimostrando stima e fiducia nei miei confronti.
Certo il compito è arduo e, non nascondo le ansie, riguardo all’organizzazione di un evento così sentito e vissuto da noi sipontini; la fede profonda verso l’amata patrona, congiunta ad una forte spiritualità, però, mi danno quella giusta spinta a fare quanto di meglio meriti la nostra Madonna.
Non posso sottacere l’apprezzabile collaborazione e disponibilità degli altri membri del comitato: ecco ci sono tutti gli ingredienti giusti per una buona e sicura riuscita di quanto ci apprestiamo ad organizzare.
Sappiamo che il culto legato alla Vergine di Siponto, ha origini lontane nel tempo: testimonianza di una devozione che non conosce tramonto.
La sfida è difficile e impegnativa e, i tempi che viviamo, sono all’insegna dei sacrifici giornalieri, ma sento che saranno proprio queste difficoltà a fornirci l’input necessario per puntare al massimo.
Nell’era della globalizzazione non possiamo cancellare con un colpo di spugna la memoria delle nostre tradizioni, non certo lasciate nel dimenticatoio dai presidenti che mi hanno preceduto e dai rispettivi comitati, cui va tutta la mia riconoscenza e il mio plauso.
L’esperienza del passato vive anche nel presente, che non è un momento a sè stante, quanto un ponte, un anello di congiunzione tra ciò che è stato e ciò che sarà.
Un saluto particolare desidero indirizzare al nostro beneamato Arcivescovo Mons. Michele Castoro, unitamente al capitolo sipontino della nostra ridente cittadina, quali pilastri e fondamenta dell’aspetto religioso della festa.
Al di là delle luminarie spettacolari, dei fuochi d’artificio fantasmagorici e delle novità che ogni anno possono registrarsi, una festa religiosa è un momento di fede, di colloquio intimo con la Vergine di Siponto, un processo di purificazione non avulso dai valori della carità cristiana.
E qui è doveroso che un pensiero vada agli indigenti, alle persone sole, a chi è l’ultimo di “noi”, il quale per sentire il clima festevole intorno a sé, va integrato a pieno titolo nella nostra comunità.
Mi adopererò, pertanto, insieme ai miei collaboratori, a far sì che anche i “forestieri” possano apprezzare una manifestazione sì bella, ben organizzata e sobria, scevra di eccessi ed apparenze futili.
Bando, quindi, alle critiche negative che demoliscono senza costruire e, orgogliosi di poter dire “A Madonne je a nostre” all’unisono invochiamo la benedizione della Vergine di Siponto su di noi, figli bisognosi della sua infinita bontà e misericordia…
In attesa dei festeggiamenti auguro a tutti una serena estate.
Il Presidente
Francesco Schiavone
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