martedì 5 aprile 2011

Unione di Capitanata di Dicembrino esce dalla maggioranza in Città.

L'Unione di Capitanata (dissidenti ex UDC) esce polemicamente dalla coalizione di maggioranza "Manfredonia Viva" e ritira l'appoggio al Sindaco Angelo Riccardi, dopo la nomina ad Assessore all'Ambiente di Michele Gallifuoco al posto di Nunzio Giandolfi esponente dell'UDCapitanata.
Di seguito la lettera di Giuseppe Dicembrino, presidente dell'ASE e Responsabile UDCapitanata di Manfredonia inviata al Sindaco, a Franco Castriotta coordinatore coalizione e al Segretario provinciale UDCapitanata.


Egr. Sindaco,



il 16 febbraio scorso, nell’annunciarLe l’avvio della costituzione della nuova formazione politica denominata Unione di Capitanata, Le ribadimmo che, sia nei rapporti con la coalizione “MANFREDONIA VIVA” che nei suoi confronti, non sarebbe cambiato nulla circa gli impegni assunti sulla leale condivisione del programma e per la fattiva collaborazione amministrativa.


Ora che, con Suo decreto sindacale n. 5/2011 del 23/03/2011, ha revocato la nomina assessorile all’amico Nunzio Giandolfi, a cui va, ancor di più oggi, tutta la nostra stima, riteniamo di doverLa informare, con dovizia e puntigliosità, a differenza di quanto da Lei fatto nei nostri confronti, del perché non potremo più sostenerLa.


Sa!... non è solo una questione di sostanza.


Lei, nella sua autonomia, liberamente ha fatto delle scelte che noi, pur non condividendole, siamo tenuti a rispettare. Da questo, però, aspettarsi che si debba credere alle motivazioni strumentalmente organiche poste alla base delle Sue decisioni e che, soprattutto se inaudita altera parte, le si debbano, addirittura, condividere come se non fosse accaduto nulla; Beh! Ce ne passa.

Ci sembra veramente assurdo solo immaginarla una cosa del genere.


Gli uomini sono responsabili, nel bene e nel male, delle proprie azioni godendone i frutti o pagandone lo scotto.


Per i fatti, riteniamo di dover partire dal momento in cui l’UDC si divise in due raggruppamenti e Lei ritenne di non convocarci più; e, cosi facendo, delegittimava, di fatto, la nostra presenza politica all’interno della coalizione.


A nulla valsero le nostre proteste ed in particolare la nostra nota riservata personale del 21/12/2010.

Decise di non convocarci più nelle riunioni di coalizione sostenendo che i ns legittimi interessi sarebbero stati garantiti e difesi da Lei e che di fatto, aggiungiamo noi, si assumeva il ruolo di ns rappresentante all’interno della stessa.


Questa Sua scelta, da noi mai condivisa, era per evitare un eventuale scontro con i soggetti nominati dal deputato di San Marco in Lamis; e, ciò sostenendo, si rifiutava di capire che noi, veri sottoscrittori dell’alleanza elettorale, non avevamo bisogno di un tutore essendo legittimati dal voto popolare, dal Consigliere Regionale De Leonardis, Presidente del Partito, e dalla nostra storia locale.


Non vogliamo fare la cronaca delle cose che si siamo detti, nel rispetto dei ruoli ed in modo urbano, sia in assenza che in presenza di Campo e di Bordo; né tanto meno, evidenziare fatti e comportamenti che da soli qualificherebbero la Sua azione. A noi serve soltanto ricordarLe le dichiarazioni e gli inviti che ci faceva, anche coram populo, ad avere fiducia in Lei sostenendo che mai avrebbe sostituito l’assessore Giandolfi.


Ricorda il foglio bianco firmato da Lei e che strappammo ribadendoLe che tra Galantuomini non erano necessari patti scritti? Beh! Noi ci sentiamo ancora tali, e Lei ?

Ora, al di la delle reiterate affermazioni di stima nei nostri confronti, apparse anche sui giornali, non può non rendersi conto che è venuto meno non solo ad un patto elettorale ma, anche, agli impegni assunti.

Non dimentichi che, nell'ordine, dove a rispristinare il rapporto di coalizione e che non avrebbe revocato la delega all'assessore Giandolfi.

Lei ha fatto esattamente il contrario; ha rimosso l’Assessore e non ci ha invitato all’incontro di coalizione sicché, per logica deduzione, è d’obbligo interpretare il Suo comportamento per quello che è realmente e, cioè, che senza esternazione alcuna o comunicato ufficiale ci ha messo fuori dalla maggioranza.

Poi, per come è stata gestita l’intera vicenda, non possiamo non prendere atto, altresì, del Suo poco onorevole comportamento etico, morale e soprattutto umano. Il minimo che si possa fare per tale vicenda, oltre alla censura, è di farLe giungere forte il ns disappunto e la ns doglianza.

Ci saremmo aspettati un rigoroso invito presso il Suo Ufficio di Gabinetto per la corretta dovuta informativa sulle determinazioni che stava o che aveva già assunto; invece, ci comunicava la notizia dell’avvio della procedura di revoca con una semplice telefonata, laconica ed impersonale.


Alla luce dei fatti accaduti, dalle notizie apparse sui giornali, dalle accuse palesi e meno palesi, dai botta e risposta e dai balletti messi in campo dalle parti della modificata coalizione, non possiamo non prendere atto che, a ns parere, l’unico a perdere la faccia e la credibilità è solo Lei.

Naturalmente, essendo questa la ns opinione, ci potrebbe essere risposto tutto e il contrario di tutto. I fatti, però, sono questi e per noi non è stato il manovratore, come sostengono alcuni, ma il manovrato e, di ciò, ci creda, ci dispiace per Lei.

Per quanto riguarda la c.d. “oligarchia democratica del PD” condanniamo non la scelta politica fatta, se politica è, ma, la viltà, la codardia posta a base di tale scelta di campo e, fino a quando ci saranno in campo uomini di questo PD o anche solo a bordo…campo, ci è difficile immaginare una qualsiasi possibilità di dialogo o di futura intesa.

La lealtà, anche in politica, deve essere un pane che si mangia tutti i giorni e non a giorni alterni.

Prima delle conclusioni, riteniamo doveroso esternare il nostro ringraziamento al fiero coordinatore della coalizione (coerente con la sua storia e con la sua antica formazione politica) per l’attenzione riservataci in questi mesi che è stata notevole, pratica uguale a zero.

Egr Sindaco

noi passiamo all’opposizione non per gli atti messi in campo da Lei e, per ragioni diverse, insieme agli altri; ma, per nostra scelta e per come ha gestito l’intera vicenda.

Lei è stato ladro di Democrazia per non averci neppure citati come convenuti nel processo che stava celebrando ai danni del nostro raggruppamento politico ed ancor più ai danni dell’assessore Nunzio Giandolfi.

Lei ha procurato un indebito arricchimento in favore dell’Esaù di turno, scarso per voti e per coerenza comportamentale, capace solo di disconoscere, tradendo, tutti gli impegni sottoscritti a partire dal decalogo del candidato, ed a danno nostro.


Lei ha mortificato, pur lodandolo, l’assessore Giandolfi, primo degli eletti, per favorire chi non aveva e non ha né titoli né dignità politica e che non potrà godere mai della nostra fiducia.

Infine e per ultimo, sul piano strettamente personale, Lei ha tradito anche me che avevo creduto non nel Suo progetto politico ma nelle Sue capacita di politico e di uomo.


Peccato, mi sono sbagliato!

Manfredonia,


gli uomini della “Unione di Capitanata”, a prescindere dal ruolo che rivestiranno all’interno dell’amministrazione comunale, riaffermano il loro patto di attenzione e di impegno in favore della popolazione e del territorio ed in forza di questi sentimenti che, malgrado tutto, augurano al Sindaco Riccardi un buon lavoro, e possibilmente, più incisivo e trasparente di quello fin qui svolto.


Manfredonia 04/04/2011


Giuseppe Dicembrino
Responsabile Unione di Capitanata - Manfredonia

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