Foto di Marcello Castigliego
Tanta voglia di vincere da entrambe le parti.
Questo il tratto distintivo di Taranto e Manfredonia che nel derby del Miramare, anticipato a oggi per la concomitanza del carnevale dauno, si sono date battaglia fino all’ultimo secondo, senza però mai trovare la via della rete.
Primo tempo di marca ionica con almeno tre ghiotte occasioni a favore del Taranto che non è andato in gol solo per la bravura di Marconato, impeccabile soprattutto al 28’ quando è volato a deviare un calcio di punizione al veleno di De Florio. Nella ripresa, invece, è il Manfredonia a tenere il campo molto bene e a creare scompiglio nella retroguardia rossoblu. D’Arrigo, senza gli squalificati Calabro, De Giosa e Pederzoli, attua una vera e propria rivoluzione in difesa, spostando al centro Di Simone e inserendo dal primo minuto Pierotti sulla corsia di sinistra e nel finale di frazione deve rinunciare anche a Giovannini per infortunio: al suo posto il giovane slovacco Bortel, autore di una prova maiuscola. Problemi di abbondanza per Papagni che per scelta tattica lascia fuori Cammarata, optando per il tandem offensivo Ambrosi-De Florio. Il Taranto più tecnico, il Manfredonia più grintoso: una lettura scontata per i primi minuti di gara, che trascorrono con una mezza girata di De Florio (13’), deviata in angolo dall’estremo garganico, con una staffilata di Monticciolo (22’) ancora una volta ben neutralizzata dall’ex portiere dell’Arezzo e con una mezza rovesciata al volo del guizzante Sansovini (26’) finita alta sulla traversa.
Nel secondo tempo il Taranto rallenta la manovra e consente ai padroni di casa di avvicinarsi di più verso la porta di Barasso che al 13’ è bravo a bloccare sulla linea un insidioso colpo di testa di Sansovini il quale al 24’ mette fuori a porta praticamente vuota un tiro cross di Alteri. Alla fine lo 0-0 accontenta tutti.
Tanta voglia di vincere da entrambe le parti.
Questo il tratto distintivo di Taranto e Manfredonia che nel derby del Miramare, anticipato a oggi per la concomitanza del carnevale dauno, si sono date battaglia fino all’ultimo secondo, senza però mai trovare la via della rete.
Primo tempo di marca ionica con almeno tre ghiotte occasioni a favore del Taranto che non è andato in gol solo per la bravura di Marconato, impeccabile soprattutto al 28’ quando è volato a deviare un calcio di punizione al veleno di De Florio. Nella ripresa, invece, è il Manfredonia a tenere il campo molto bene e a creare scompiglio nella retroguardia rossoblu. D’Arrigo, senza gli squalificati Calabro, De Giosa e Pederzoli, attua una vera e propria rivoluzione in difesa, spostando al centro Di Simone e inserendo dal primo minuto Pierotti sulla corsia di sinistra e nel finale di frazione deve rinunciare anche a Giovannini per infortunio: al suo posto il giovane slovacco Bortel, autore di una prova maiuscola. Problemi di abbondanza per Papagni che per scelta tattica lascia fuori Cammarata, optando per il tandem offensivo Ambrosi-De Florio. Il Taranto più tecnico, il Manfredonia più grintoso: una lettura scontata per i primi minuti di gara, che trascorrono con una mezza girata di De Florio (13’), deviata in angolo dall’estremo garganico, con una staffilata di Monticciolo (22’) ancora una volta ben neutralizzata dall’ex portiere dell’Arezzo e con una mezza rovesciata al volo del guizzante Sansovini (26’) finita alta sulla traversa.
Nel secondo tempo il Taranto rallenta la manovra e consente ai padroni di casa di avvicinarsi di più verso la porta di Barasso che al 13’ è bravo a bloccare sulla linea un insidioso colpo di testa di Sansovini il quale al 24’ mette fuori a porta praticamente vuota un tiro cross di Alteri. Alla fine lo 0-0 accontenta tutti.
Valerio Serlenga fonte:Teleradioerre.it
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