lunedì 22 novembre 2010

Lettera di un concorrente sul concorso pubblico Vigili Urbani di Manfredonia.

Riceviamo e pubblichiamo :


Spettabili direttori e/o redazioni,
carissimi giornalisti,
carissimi lettori tutti,
sono Massimiliano Arena, giovane 26enne di Manfredonia, partecipante al famigerato, ed ormai “ vip”, concorso per agenti di Polizia Municipale. Vi ringrazio perché avete deciso di iniziare la lettura di questo scritto, e vi pregherei fare due azioni: la prima è perdonare il linguaggio poco formale, ma schietto, come siamo abituati noi al Sud, vero, e che punta alla sostanza delle cose; la seconda è non strumentalizzare questo testo, con profonda onestà intellettuale, per fini giornalistici, ma vi prego di pubblicarla intera, o per lo meno interamente nei suoi periodi ( tanto non occuperebbe più di un taglio basso in un giornale), e non usarla per titoletti vari ad effetto.
Scrivo questa lettera a distanza di giorni, dopo aver letto vari commenti ed articoli, e dopo che la mia dignità di cittadino, di giovane, e quella di tanti miei concittadini, è stata lesa in maniera del tutto gratuita e poco professionale da giornali e telegiornali nazionali tra cui, primo tra tutti non ho problemi a dirlo, “ Studio Aperto”. Ho già lasciato il mio contributo scrivendo per il quotidiano provinciale locale, “ l’Attacco” , per cui lavoro come corrispondente, che ha dedicato con onestà diversi giorni, prima e dopo il concorso, per analizzare tutto l’evento. Inoltre ho rilasciato un intervista-testimonianza nel Tg2 di Venerdì 19 Novembre ore 20,30, che ha espresso il 10 % di ciò che avrei voluto dire. Uso questo mezzo per farmi sentire, profondamente irato, certo forse di non aver nessun riscontro, ma voglio e devo farlo per coscienza di cittadino, che ama la sua città e che cerca di impegnarsi nel suo piccolo. Sono cattolico, laico impegnato, e credo fermamente nella sincerità e legalità. Parliamo del concorso, partiamo dall’origine, dai giorni precedenti in cui in tanti continuavano ad affermare che fosse pilotato. Mi chiedo, ammesso che fosse vero, da chi? Chi doveva accettare le raccomandazioni e pilotare? I politici? Si proprio loro, ma fermiamoci e riflettiamo con onestà. Dai politici, a chiedere le varie raccomandazioni, chi ci va? Da che mondo e mondo il grande ( il politico) non va dal piccolo ( cittadino) a chiedere favori; è il contrario, siamo noi cittadini che vogliamo questo sistema. Ed è una cosa solo del Sud? No affatto, succede ovunque, e vorrei guardare in faccia tutti coloro che in Italia hanno detto questo per poterli dire con franchezza che se vogliono ridere di noi, io sorrido di me stesso, della mia città, con soddisfazione, perché una città del Sud è riuscita finalmente a stanare ciò, con un caso storico, con metodi anche discutibili , di cui parlerò in seguito. Ma sono fiero, si cari “ amici”, questi ignoranti del Sud sono fieri di esser riusciti dove altri non sono arrivati, e continuano a credere che per fare successo si deve sottostare a certi meccanismi. Noi diciamo no, ci stiamo svegliando. Ma cerchiamo di capire cosa è successo quel giorno, dal mio punto di vista di concorrente, che forse, e perdonatemi la poca modestia, può parlare più di un giornalista che da chissà quale città scrive solo per fare notizia. Chi eravamo in quella giornata ormai storica del 17 Novembre? Siamo giunti tutti, prima di tutto da diversi parti di Puglia, e anche di Italia ( e basterebbe prendere le liste degli iscritti), quindi se proprio dobbiamo usare il participio “ ignorante” per descriverci dovremmo esser onesti e dire che non solo i manfredoniani lo sono. Tutti siamo giunti li certi che il concorso fosse di estrema facilità, e che la cultura generale fosse equivalente “ alle cose che si sanno”, come un grande contenitore di curiosità che si sentono tutti i giorni in tv. Altro fattore era, e chi leggerà ed è stato concorrente non può negarlo, che il 70 % è giunto con la frase “ siamo venuti a provare”. Sapete questo perché? Non perché siamo ignoranti, ma solo perché nella mente della maggioranza non era divenuta ancora convinzione il monito del primo cittadino Riccardi che raccomandava la legalità e trasparenza del tutto. In pochi lo credevano, ed in tanti siamo giunti li solamente per non portarci lo scrupolo di non averci provato. Non è una supposizione, l’ho sentito dire da almeno 16-17 persone, nei dintorni del banchetto dove io ero situato. Le domande? Di che entità erano? Obiettivamente erano difficili, ed alcune richiedevano non una conoscenza universitaria, per cui ora si punta alla difesa dei tanti universitari che non l’hanno passato come è stato detto, ma hobby e passioni in determinati campi come l’astrologia, l’informatica, la storia degli altri paesi. E non è nemmeno esatto dire che un giovane fresco di diploma le avrebbe passate, al massimo avrebbe risposto al 20 % , alle domande di nozioni scolastiche. Il resto erano domande che configurano in tutti i concorsi nazionali, non le stesse,ma della stessa tipologia, estrapolate dalle migliaia elaborate. Anche una casalinga che mai ha fatto un concorso può capire l’entità delle domande guardando un programma televisivo tipo chi vuol esser milionario. È cultura generale, che richiede, come i quiz della patente, solo tanta esercitazione, in alcuni casi logica. Tanti altri, tra cui io stesso, hanno fatto questo procedimento ma sui quiz per agenti di polizia municipale, o su schede di diritto amministrativo, facilmente scaricabili in pdf da internet. Non siamo un caso fuori dal mondo, non siamo ignoranti, ciò che è stata sbagliata è la mentalità con cui ci siamo approcciati al concorso, perché ci stiamo abituando alla legalità, e forse dobbiamo educarci con calma. E lo stiamo facendo, in fondo siamo quello stesso paese che ha portato qui il ministro Maroni riuscire ad arrestare uno dei pericolosi latitanti in due mesi. Che ha visto il Procuratore Grasso per un incontro con i giovani, che ha visto un “no mafia day” , che vedrà un percorso sulla legalità continuare con Rita Borsellino ed altri personaggi. Ma di questo le tanti emittenti, che dovrebbero essere promotori di cultura, non ne hanno parlato.
Bisogna esser onesti intellettualmente, come chiedevo all’inizio, ed affermare anche che la Giunta tutta ha esagerato. Si, ha esagerato in onestà e rigidità questa volta, calcolando più del dovuto e mi auguro che tutto questo possa esser di lezione per loro e per noi tutti. Una cosa è certa, io stesso, da cittadino e da corrispondente di un giornale, vigilerò che le cose continuino ad andare cosi, e che vengano apportate le giuste modifiche per permettere che tutti possiamo partire dallo stesso punto, sapendo su cosa studiare ed esercitarci
Da cittadino fiero ed orgoglioso vado avanti!


Massimiliano Arena



il link del servizio del Tg2 andato in onda venerdì 19 novembre alle ore 20:30 : http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-6ea279cc-c488-48f5-9e59-a0483de2c6a6-tg2.html

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