Rinnovando una antica e consolidata tradizione in vista dell’annuale Festa cittadina in onore di Maria Santissima di Siponto, eletta Prona di Manfredonia, il Comitato Festa Patronale e una rappresentanza dell’Amministrazione comunale, si sono recati presso il Palazzo arcivescovile, per porgere il devoto omaggio delle città al capo della Chiesa di Manfredonia, l’arcivescovo mons. Domenico D’Ambrosio.
Un momento che sintetizza gli alti significati civili e religiosi di cui è portatrice la comunità manfredoniana, che si rinnovano straordinariamente nel nome della fede verso la santa Patrona coralmente e festosamente espressa con le solenni celebrazioni di fine agosto.
Un incontro istituzionale che la spontanea amabilità dell’arcivescovo D’Ambrosio ha reso cordiale, quasi confidenziale. Una occasione anche per riflettere su taluni aspetti della vita della comunità e della città.
Le considerazioni del presidente del Comitato, Franco Castriotta nell’esporre la programmazione delle manifestazioni culturali e ricreative caratteristiche della Festa grande della città, e degli assessori Rocco Piccolo, Pasquale Bisceglia e Pasquale Paglione sull’attività di governo di una città descritta in "dinamico sviluppo economico e sociale", hanno trovato riscontro in una serie di riflessioni e comunicazioni da parte del Presule sipontino che si è detto "fiducioso sul futuro di una città viva che trova la forza e la speranza di costruire il presente nella tradizione e nella storia del passato e nell’amore e nella devozione alla Vergine Santa, Madre e Regina incontrastata della nostra comunità".
Un primato quella della Madonna di Siponto sancito dal pellegrinaggio in tutta la diocesi dell’icona di Maria SS di Siponto ovunque accolta da entusiastici attestati di fede.
"Il pellegrinaggio – ha comunicato l’arcivescovo - si concluderà con la festa dell’Immacolata alla presenza del cardinale Sodano. Dopo di che il sacro tavolo della Madonna sarà sottoposto – ha annunciato – ad un restauro conservativo che sarà effettuato presso laboratori specialistici di Bari".
Le iniziative dell’arcivescovo D’Ambrosio non si fermano qui. A breve saranno avviati i lavori per la costruzione della nuova chiesa dello Spirito Santo nel rione Monticchio cui seguiranno quelli per la creazione del museo diocesano nei locali dell’episcopio da poco restaurato, con annesso archivio storico in corso di riordino. La biblioteca diocesana allocata nei piani alti del Seminario arcivescovile, sarà trasferita nell’ampio salone del piano terra, mentre nei locali attigui sarà realizzato l’auditorium Santa Chiara. "Nelle prospettive anche il restauro della chiesa San Benedetto per i quali disponiamo dei necessari fondi. Abbiamo purtroppo perduto – ha soggiunto - il cospicuo finanziamento per restaurare gran parte dei fabbricati annessi alla basilica di San Leonardo".
Un velo di tristezza e di rammarico trapelano dai suoi occhi. E anticipando gli interrogativi tra l’incuriosito e l’incredulità che affioravano dai volti dei presenti, l’arcivescovo D’Ambrosio ha spiegato che si tratta delle risorse, oltre 510mila euro, destinate al recupero e al restauro dell’Abbazia di San Leonardo, espressamente previsti dal PIS n. 15, POR Puglia 2000-2006. "Se non ché – ha raccontato con evidente disappunto – l’Ente Parco del Gargano gestore del PIS ha subordinato l’esecuzione dell’importante intervento, alla cessione in comodato d’uso dell’immobile dell’ex Hospitales all’Ente Parco per farne un centro visite, lasciando alla proprietà, cioè alla chiesa, la disponibilità solo per pochi giorni al mese. Una proposta inaccettabile – ha affermato l’arcivescovo - così come non è stata accettata, perdendo di conseguenza i finanziamenti che ci avrebbero consentito di riportare all’antico splendore un complesso monastico di inestimabile valore storico, artistico e religioso. Oltre a privare Manfredonia di un suo prestigioso riferimento patrimoniale, avremmo tradito i sacrifici fatti dal mio venerato predecessore mons. Vincenzo D’Addario che con tanto scarifico acquistò il monumento sacro nella sua interezza, per destinarlo a luogo di accoglienza, di riflessione e di proposte valide per i tanti moderni cercatori di Dio. Il Parco ha rifiutato anche l’offerta della cessione gratuita di una sala per le proprie attività".
L’ex Hospitales di quel prestigioso monumento tra i segnacoli di riferimento della Via sacra longobardorum, è in via di ristrutturazione ad opera della Soprintendenza ai beni culturali e una volta ultimati i lavori sarà destinato ad accogliere una comunità religiosa che si occuperà di ridare vita piena a quello baluardo storico-religioso. Le risorse previste dal PIS incredibilmente perse avrebbero consentito di andare oltre e di mettere mano anche alle fabbriche retrostanti in rovina.
Un momento che sintetizza gli alti significati civili e religiosi di cui è portatrice la comunità manfredoniana, che si rinnovano straordinariamente nel nome della fede verso la santa Patrona coralmente e festosamente espressa con le solenni celebrazioni di fine agosto.
Un incontro istituzionale che la spontanea amabilità dell’arcivescovo D’Ambrosio ha reso cordiale, quasi confidenziale. Una occasione anche per riflettere su taluni aspetti della vita della comunità e della città.
Le considerazioni del presidente del Comitato, Franco Castriotta nell’esporre la programmazione delle manifestazioni culturali e ricreative caratteristiche della Festa grande della città, e degli assessori Rocco Piccolo, Pasquale Bisceglia e Pasquale Paglione sull’attività di governo di una città descritta in "dinamico sviluppo economico e sociale", hanno trovato riscontro in una serie di riflessioni e comunicazioni da parte del Presule sipontino che si è detto "fiducioso sul futuro di una città viva che trova la forza e la speranza di costruire il presente nella tradizione e nella storia del passato e nell’amore e nella devozione alla Vergine Santa, Madre e Regina incontrastata della nostra comunità".
Un primato quella della Madonna di Siponto sancito dal pellegrinaggio in tutta la diocesi dell’icona di Maria SS di Siponto ovunque accolta da entusiastici attestati di fede.
"Il pellegrinaggio – ha comunicato l’arcivescovo - si concluderà con la festa dell’Immacolata alla presenza del cardinale Sodano. Dopo di che il sacro tavolo della Madonna sarà sottoposto – ha annunciato – ad un restauro conservativo che sarà effettuato presso laboratori specialistici di Bari".
Le iniziative dell’arcivescovo D’Ambrosio non si fermano qui. A breve saranno avviati i lavori per la costruzione della nuova chiesa dello Spirito Santo nel rione Monticchio cui seguiranno quelli per la creazione del museo diocesano nei locali dell’episcopio da poco restaurato, con annesso archivio storico in corso di riordino. La biblioteca diocesana allocata nei piani alti del Seminario arcivescovile, sarà trasferita nell’ampio salone del piano terra, mentre nei locali attigui sarà realizzato l’auditorium Santa Chiara. "Nelle prospettive anche il restauro della chiesa San Benedetto per i quali disponiamo dei necessari fondi. Abbiamo purtroppo perduto – ha soggiunto - il cospicuo finanziamento per restaurare gran parte dei fabbricati annessi alla basilica di San Leonardo".
Un velo di tristezza e di rammarico trapelano dai suoi occhi. E anticipando gli interrogativi tra l’incuriosito e l’incredulità che affioravano dai volti dei presenti, l’arcivescovo D’Ambrosio ha spiegato che si tratta delle risorse, oltre 510mila euro, destinate al recupero e al restauro dell’Abbazia di San Leonardo, espressamente previsti dal PIS n. 15, POR Puglia 2000-2006. "Se non ché – ha raccontato con evidente disappunto – l’Ente Parco del Gargano gestore del PIS ha subordinato l’esecuzione dell’importante intervento, alla cessione in comodato d’uso dell’immobile dell’ex Hospitales all’Ente Parco per farne un centro visite, lasciando alla proprietà, cioè alla chiesa, la disponibilità solo per pochi giorni al mese. Una proposta inaccettabile – ha affermato l’arcivescovo - così come non è stata accettata, perdendo di conseguenza i finanziamenti che ci avrebbero consentito di riportare all’antico splendore un complesso monastico di inestimabile valore storico, artistico e religioso. Oltre a privare Manfredonia di un suo prestigioso riferimento patrimoniale, avremmo tradito i sacrifici fatti dal mio venerato predecessore mons. Vincenzo D’Addario che con tanto scarifico acquistò il monumento sacro nella sua interezza, per destinarlo a luogo di accoglienza, di riflessione e di proposte valide per i tanti moderni cercatori di Dio. Il Parco ha rifiutato anche l’offerta della cessione gratuita di una sala per le proprie attività".
L’ex Hospitales di quel prestigioso monumento tra i segnacoli di riferimento della Via sacra longobardorum, è in via di ristrutturazione ad opera della Soprintendenza ai beni culturali e una volta ultimati i lavori sarà destinato ad accogliere una comunità religiosa che si occuperà di ridare vita piena a quello baluardo storico-religioso. Le risorse previste dal PIS incredibilmente perse avrebbero consentito di andare oltre e di mettere mano anche alle fabbriche retrostanti in rovina.
Ufficio Stampa e Comunicazione Comune di Manfredonia
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