sabato 21 novembre 2009

Il LUC di Manfredonia sarà intitolato a Peppino Impastato !

E' totalmente rivolta ai giovani l'iniziativa del Comune di Manfredonia di creare un centro polivalente di aggregazione sociale e promozione culturale, il LUC (Laboratorio Urbano Culturale), dedicandolo significativamente alla memoria di Peppino Impastato.
Attraverso la partecipazione al bando regionale Bollenti Spiriti- Riqualificazione urbana. Interventi di rivitalizzazione economica e sociale rivolti alle fasce giovanili- è stato infatti realizzato uno spazio-laboratorio per i giovani presso l'ex Mercato ittico.

La ristrutturazione del vecchio Mercato ittico ha totalmente riqualificato uno spazio urbano del centro storico, destinato ora a divenire un laboratorio culturale, civile, economico e sociale.
Un luogo dei giovani e per i giovani, con lo sviluppo di attività di ricerca musicale e artistica, un contenitore culturale, un volano per nuove forme occupazionali giovanili legate soprattutto al mare.
Vi troveranno spazio un laboratorio di arti espressive ( cinema, musica, teatro, etc.); un forum permanente che favorisca la partecipazione e l'impegno civico dei giovani; attività culturali ( mostre, rassegne, etc.) , ma anche servizi legati al mare ( ad es. di animazione, cura e salvaguardia delle spiagge).

Ma in primis il LUC vuole essere l'occasione per accrescere il senso di inclusione dei giovani all'interno della comunità locale, una maniera per combattere l'emarginazione e la devianza attraverso l'incentivazione delle progettualità e dei talenti.Su proposta dell'assessore alle politiche sociali Paolo Cascavilla, la Giunta comunale ha deliberato di intitolare il LUC di prossima inaugurazione alla memoria di Peppino Impastato"per il coraggio, l'impegno civile, il senso della legalità, la voglia di riscatto del Sud, comportamenti e valori espressi fino al sacrificio della vita".

"Il grande pubblico oggi conosce la storia di Peppino Impastato soprattutto grazie al successo de "I cento passi", il film di Marco Tullio Giordana che ne ripercorre la breve ma intensa vita.Pur essendo nato all'interno di una famiglia mafiosa e vivendo in una città, Cinisi(PA), che era il regno incontrastato di Tano Badalamenti, Peppino seppe con coraggio denunciare e sbeffeggiare politici e mafiosi. Erano gli anni settanta, era l'epoca delle "radio libere", e proprio attraverso una di queste, Radio Aut, e una trasmissione, "Onda pazza", Peppino seppe squarciare il velo omertoso che avvolgeva la sua città.

La mafia lo condannò per questo, appena trentenne, a una morte atroce, non lasciando ai suoi familiari nemmeno il conforto del ritrovamento del corpo: fu fatto saltare in aria con una carica esplosiva piazzata su un binario ferroviario.Era il 9 maggio 1978. Sorte doppiamente malvagia quella di Peppino, perchè in quel giorno fu ritrovato a Roma il cadavere di Aldo Moro, e l'orribile fine del giovane palermitano passò completamente in sordina. 24 anni ci sono voluti per condannare all'ergastolo chi decise la morte di Peppino, il boss Tano Badalamenti.

Il nascente LUC di Manfredonia aveva bisogno di un nome che contenesse in sè un esempio forte e imperituro per i giovani. Oggi si è deciso che quel nome è Peppino.




Luca Piemontese
tratto dal gruppo "Una strada di Manfredonia alla memoria di Peppino Impastato" di Sonni Pinto: www.facebook.com


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