foto di Marcello Castigliego
L'AGGRESSIONE
Finisce con l’aggressione ad un giornalista foggiano, Antonio Di Donna, inviato di Teleradioerre (emittente foggiana che detiene i diritti delle telecronache di entrambe le formazioni daune), un derby fino a quel momento corretto sia in campo che sugli spalti e che mai avrebbe fatto pensare ad un epilogo del genere. Il tutto è accaduto subito dopo il fischio finale, quando i giornalisti accreditati stavano lasciando la tribuna stampa per recarsi negli spogliatoi. Ad un certo punto il giornalista foggiano è stato accerchiato da un gruppo di scalmanati che dopo ripetute provocazioni lo hanno colpito al volto e al capo facendogli perdere conoscenza. Immediatamente trasportato in ospedale, i sanitari gli riscontravano un trauma cranico e sette giorni di prognosi, ricoverandolo nel reparto di chirurgia del nosocomio di Manfredonia sotto osservazione a scopo precauzionale. Al giovane cronista gli è stata eseguita anche la TAC; le sue condizioni sarebbero comunque in via di miglioramento. Al pronto soccorso si sono subito recati i dirigenti della squadra del Manfredonia e il sindaco della città, Paolo Campo. Unanime la condanna del gesto. Il presidente del Manfredonia Calcio Angelo Riccardi ha personalmente incontrato Di Donna e ha espresso viva condanna per episodi che nulla hanno a che fare con lo sport e ha assicurato che la società si attiverà per far sì che fatti come questo non accadano più.
“Mi dispiace molto - commenta lo stesso Di Donna" - per quello che è successo al termine di una partita normalissima, terminata con il risultato più giusto e soprattutto con la grande maturità mostrata da entrambe le tifoserie. Avevo da poco lasciato la sala stampa del Miramare e insieme ad alcuni colleghi mi stavo dirigendo verso gli spogliatoi per le interviste del dopo gara, quando alcuni scalmanati mi hanno prima provocato e poi colpito con schiaffi e pugni.
Da quel momento non ricordo più nulla, ho perso conoscenza e dopo un po’ mi sono ritrovato al pronto soccorso. Ripeto, un vile gesto verso chi cerca quotidianamente di fare informazione.
E’ assurdo. Adesso sono solo felice perché sto bene e ringrazio tutti quelli che mi sono venuti a trovare in segno di solidarietà.
Soprattutto il presidente del Manfredonia, Angelo Riccardi, il sindaco Paolo Campo, i vari colleghi".
Il pronto soccorso intanto è presidiato dalla Polizia che ha subito avviato le indagini per risalire agli aggressori. Qualche minuto prima ignoti avevano spintonato anche il giornalista della Rai Sergio De Nicola che aveva appena terminato la telecronaca in diretta, disposta da Prefettura e Questura per motivi di ordine pubblico. E non è finita. Altri disordini la Polizia di Manfredonia li ha riscontrati nei pressi della stazione ferroviaria dove alcuni tifosi del Foggia hanno letteralmente danneggiato alcuni autobus del servizio urbano che facevano la spola tra lo stadio e lo scalo ferroviario, trasportando gli oltre mille tifosi rossoneri.
Va giù duro il ds del Manfredonia Fabio Lupo. “Per l’ennesima volta pochi imbecilli hanno rovinato il comportamento altamente sportivo di due tifoserie corrette. Sono rammaricato per il vile gesto perpetrato ai danni del giornalista al quale vanno tutte le scuse della società e mie personali”.
di Valerio Serlenga
LA PARTITA
Che le telecamere della Rai non portassero fortuna ai colori biancoceleste erano già in tanti a sostenerlo e semmai fosse stata necessaria una controprova il derby di Capitanata termina sul punteggio di 1-1 lasciando l'amaro in bocca ad entrambe le contendenti: al Foggia perchè ha a lungo accarezzato il sogno del colpaccio esterno che manca da tanto ed al Manfredonia perchè se ci fosse stata la sfrontatezza mostrata nella seconda parte di gara si poteva anche provare a vincere.
Al calcio d'inizio del signor Pinzan le squadre in campo sono prassappoco quelle pronosticate in settimana con qualche piccola novità da una parte e dall'altra. D'Arrigo sorprende parte della stampa (ma non il sottoscritto!) schierando De Giosa a sinistra della difesa al posto dello squalificato Di Simone mentre a centrocampo il ballottaggio Marino-De Santis si risolve a favore di quest'ultimo. Invece l'ex trainer del Manfredonia D'Adderio preferisce lanciare dal primo minuto Mastronunzio a discapito di Chiaretti confermando il resto dell'impiano di gioco che prevede un rigoroso 4-4-2.I ventidue all'ingresso sul sintetico del Miramare sono accolti dalla coreografia della Curva Sud a cui fa da contraltare quella della Nord mentre gli abbondanti 1500 supporters giunti dalla città dauna colorano il loro settore con bandiere e vessilli vari.
Considerato i tempi che corrono forse è bene sottolineare che la correttezza ha regnato sovrana sugli spalti dei settori popolari, sia per un meticoloso servizio d'ordine e sia per una manifesta civiltà di entrambe le tifoserie. Qualche momento di tensione lo si vive nella tribuna con vari focolai rissosi che si accendono ora di qua ed ora di là e si impone una riflessione su quanto possa essere opportuno il divieto, di cui a Manfredonia non si tiene conto, di eliminare i settori per gli ospiti.Chiedendo scusa per la digressione torno agli eventi pedatori.
La prima azione del match porta la firma del Foggia: al 4' Marconato in uscita alta impedisce a Pecchia di arrivare ad impattare il pallone con la testa come era nelle sue intenzioni. I padroni di casa hanno qualche difficoltà nella zona centrale dove Pecchia e Cardinale mostrano un cipiglio ed un'autorità frutto di esperienza e combattività. Quest'ultima dote appartiene anche ad i dirimpettai Pederzoli e De Santis ma alla coppia sipontina manca un pizzico di precisione in più. Al 11' è Pierotti che si sgancia sulla fascia destra e crossa dal fondo creando grossi imbarazzi a Marruocco che smanaccia consegnando il pallone sui piedi di Piccioni, l'esterno mancino non concretizza la ghiotta occasione nonostante colpisca la palla di piatto e spedisce alto sulla traversa dall'altezza del dischetto del calcio di rigore. A conferma della rissosità del portiere rossonero arriva subito dopo l'ammonizione per Marruocco che protesta in maniera a dir poco energica per una presunta carica subìta dai giocatori manfredoniani.Passano i minuti ed il Foggia gode di un certo nervosismo sipontino unito ad un atteggiamento un pò troppo rinunciatario per impadronirsi delle redini del gioco. I rossoneri come un diesel ingranano sempre più ed aumentano gli attacchi verso la porta difesa da Marconato.
Il portiere del Manfredonia diventa protagonista al 13' quando Mastronunzio vede spiovere una palla dalle sue parti e calcia da breve distanza, bravissimo il numero uno biancoceleste a respingere con i piedi ed attenta la retroguardia che spazza fuori.Si entra così in una fase in cui entrambe le squadre non riescono più ad impensierire gli avversari e bisogna giungere al 31' per annotare qualcosa sul taccuino: il cileno Salgado scatta in area in posizione molto sospetta e, vedendo Marconato in uscita, calcia subito verso la porta, la sfera si avvia lenta verso la rete sguarnita ma Calabro arriva come un falco e ad un metro dal patatrac rinvia strozzando la gioia in gola a molti.
Un vecchio adagio dice "tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" ed il felino in questione può essere incarnato dall'asso straniero del Foggia Salgado e lo zampino è quello che mette al 33': i satanelli guadagnano una punizione a circa venticinque metri dalla porta ed il calcio che ne consegue non creerebbe il minimo grattacapo se sulla traiettoria della palla non ci fosse per l'appunto Salgado, il "Pescador" aggancia e senza pensarci tira ad incrociare verso l'angolo alto dove Marconato non può arrivare. Uno a zero per i rossoneri ed il vantaggio sta un pò largo alla squadra di mister D'Adderio, avanti più per lo sprazzo di un singolo che per una coralità che negli ultimi sedici metri si smarrisce. Non si perde d'animo il Manfredonia ed il goal subìto quasi libera i biancoceleste di un fardello dal peso insopportabile e prima che terminino i quarantacinque minuti c'è tempo per spaventare la difesa rossonera: corre il 44' e la mente del centrocampo doniano, Pederzoli, aggiunge qualità al lavoro quantitativo quando al limite dell'area scavalca il diretto avversario con un pallonetto che raggiunge Sansovini con quest'ultimo che gira subito al centro per Alteri ma il centravanti è strattonato in maniera irregolare ma l'arbitro non è dello stesso avviso e lascia proseguire per poi fischiare la fine del primo tempo.
Quanto ci tengano i calciatori del Manfredonia a raddrizzare le sorti lo si denota già dal loro ingresso in campo, decisamente in anticipo rispetto ad avversari e terna. Negli spogliatoi è rimasto De Santis che non ha demeritato ma forse paga qualche cincischiare davanti alla difesa che ha messo i brividi in un paio di occasioni. D'Arrigo non vuole indugiare oltre ed il centrocampo diventa a tre con Vanin, Pederzoli ed il subentrato Marino e di conseguenza in attacco Sansovini si allarga a destra, Piccioni avanza e si sistema sull'out mancino e Alteri resta a fare la boa a centro area. Gli aggiustamenti voluti dall'allenatore del Manfredonia richiedono un pò per essere assorbiti e nel frattempo gli ospiti provano ad approfittarne: al 49' Colombaretti prende palla nella propria metà campo ed avanza senza che nessuno gli si faccia avanti, la difesa sipontina si schiera e costringe il rossonero ad allargare il gioco sulla fascia destra dalla quale Pecchia lascia partite un cross basso su cui Marconato arriva per tempo abbrancando senza patemi.
Sale in cattedra il Manfredonia e dopo aver concesso un tempo agli avversari si riversa a folate in attacco per riportare il match almeno sul risultato più equo, quello della parità. Al 52' Sansovini unisce al movimento perpetuo che compie anche un tentativo di calciare a rete, il brevilineo attaccante scatta sul filo dell'offside ma deve accontentarsi di guadagnare un calcio d'angolo. Il momento è propizio e la difesa rossonera vacilla ricorrendo sempre più frequentemente al fallo per arginare il Manfredonia. Al 53' è un calcio da fermo di Pederzoli a creare seri pericoli alla porta difesa da Marruocco, l'estremo dauno non si muove nemmeno quando Alteri colpisce di testa ma la corsa della palla termina non di molto a lato. Lo schema funziona ed al 61' il copione è lo stesso con il centrocampista che calcia al bacio da destra una punizione che spiove in area dove l'attaccante supera tutti...barra della traversa compresa! Non c'è due senza tre ed al 64' ancora Pederzoli che va al cross ed ancora Alteri che svetta, la fortuna e la precisione non sono con l'avanti biancoceleste che sfiora di un soffio una rete sempre più meritata per lui ma soprattutto per la squadra.
Il valzer dei cambi spezza il ritmo della gara ma non frena il carattere del Donia sempre più capace che si può pareggiare. L'allenatore ospite opera due cambi nell'arco di una dozzina di minuti ma toglie dal campo Cardinale che era parso tra i migliori dei suoi ed i rossoneri non tardano a pagare pegno confermando tra l'altro le doti di D'Arrigo nel leggere la gara in corso. Il mister del Manfredonia manda in campo il redivivo Scarlato al posto di De Giosa ed il sempre combattivo Bonvissuto per un Sansovini al di sotto del proprio potenziale. Sette minuti dopo quest'ultimo accorgimento la squadra di casa pareggia: le lancette segnano 82 minuti di gioco ed una mischia seguente a calcio di punizione viene risolta da Giovannini, in propensione offensiva, che si sostituisce agli attaccanti biancoceleste e sigla il meritatissimo punto del pari. Uno ad uno ed un boato accompagna i festeggiamenti degli undici in campo.A dispetto di quanto dirà l'ingrato D'Adderio a termine della partita il Manfredonia legittima ancor più il risultato di pareggio sfiorando la clamorosa rete del vantaggio ma alla fine prevale la soddisfazione tra i contendenti in campo ed il triplice fischio finale sancisce l' equilibrio frutto di un tempo per parte.
Il temuto derby non ha arrecato danni nè al Manfredonia e nè al Foggia. Il risultato finale, a mio avviso, premia al di là dei propri meriti gli uomini di D'Adderio, forse sarebbe più giusto dire che punisce quell'eccessivo timore reverenziale sipontino dei primi quarantacinque minuti allorquando i dauni sono passati in vantaggio con cinismo ma anche con un pizzico di casualità. Bravo a mister D'Arrigo che sfrutta al meglio l'organico a disposizione, dà la giusta scossa nell'intervallo ai suoi ragazzi ed egli stesso modifica qualche convincimento maturato in settimana adattando la squadra a quanto visto durante il primo tempo.
Bravi ai calciatori biancoceleste, senza distinzione, nel credere fino alla fine al pareggio ed a meritarlo ampiamente. Bravi ai tifosi che hanno luogo ad una sfida nella sfida nel segno del reciproco rispetto. Una tirata d'orecchi, energica da creare rossore, invece va rivolta all'allenatore rossonero Fulvio D'Adderio. Esagerato durante il match con il continuo moto fuori dalla zona di competenza, inedito quando sbraita a muso duro con il primo assistente dell'arbitro, ingeneroso e rancoroso in sala stampa quando dimentica l'educazione ed il rispetto per il lavoro altrui lanciandosi addirittura in una disamina che nemmeno il più cieco tifoso foggiano potrà condividere. Evidentemente il tecnico del Foggia si portava più di qualche sassolino nella scarpa e non gli è parso vero di poterselo togliere al Miramare. La realtà per lui resta quella della totale assenza di vittorie fuori casa, il resto sono illusioni durate un'oretta.
MANFREDONIA - FOGGIA = 1-1
MANFREDONIA: Marconato, Pierotti, De Giosa(71' Scarlato), Pederzoli, Giovannini, Calabro, Vanin, De Santis(46' Marino), Alteri, Piccioni, Sansovini(75' Bonvissuto). Allenatore: D'Arrigo Francesco
FOGGIA: Marruocco, D'Alterio, Ignoffo, Cardinale(63' Giordano), Pagliarulo, Zaccanti, Pecchia, Shala, Mastronunzio(74' Chiaretti), Salgado(90' Princivalli), Colombaretti. Allenatore: D'Adderio Fulvio Salvo
MARCATORI: Salgado(F) al 33', Giovannini(M) al 82'.
ARBITRO: Pinzan Riccardo di Empoli1°
ASSISTENTE: Biancalani Fabio di Prato2°
ASSISTENTE: Manganelli Lorenzo di S.Giovanni Valdarno
NOTE: ammoniti Marruocco(F), Pierotti(M), Piccioni(M), Cardinale(F), Calabro(M), Giordano(F).Terreno di gioco sintetico in perfette condizioni nonostante la pioggia caduta fino a poche ore dall'inizio della partita.
Spettatori circa 4000 di cui buoni 1500 giunti al Miramare dal capoluogo dauno.
Recupero: 1 minuto nel 1°tempo, 4 minuti nel 2° tempo
Altri risultati C1/B -27^ giornata-Gallipoli-Ancona 0-2; Giulianova-Taranto 0-2; Martina-Lanciano 0-0; Perugia-Juve Stabia 0-0; Ravenna-Ternana 1-0; Salernitana-Avellino 1-1; Sambenedettese-Teramo 2-0; San Marino-Cavese 2-0
Classifica C1/B -27^ giornata-Ravenna58; Avellino53; Cavese49; Taranto45; Foggia,Perugia44; Juve Stabia42; Salernitana37; Lanciano,Sambenedettese36; Gallipoli,Manfredonia34; Teramo30; S.Marino29; Ternana27; Martina26; Ancona24; Giulianova8
di Matteo Fidanza